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Storia del Gatto che perse in battaglia il suo timone

C’era, là a spasso sulla Piazza Vecchia, Soriano, un gatto un po’ scaltro e po’ sornione e “nomem omen” la sua livrea era fittamente tigrata, toccando tutte le sfumature del grigio scuro con qualche sfumatura fulva, retaggio di qualche nonno rosso di pelo.
Sornione ormai parecchio cresciuto, robusto ma con qualche cicatrice di troppo raccontava, seduto in qualche angolo battuto dal sole, con finta controvoglia la sua storia.
Sono figlio di Nora, la gatta piccoletta del Mercato Rionale, era grigia e avvezza al kajal nero e di Eliseo il gatto tigrato e un po’ guercio del Porto Piccolo.
Io guercio per il colpo di coda di un tonnetto appena pescato, non ci volevo diventare, no no!
Lavorare al Porto Piccolo aveva forse il vantaggio di avere pasti freschi e olio di fegato di merluzzo ad ogni ora, ma tra le nasse irrigidite dal sale non era così comodo dormire nelle giornate d’inverno e poi le code ancora toppo vive quando meno te lo aspettavi attentavano a una delle, già poche, sette vite e ai soli due occhi che un gatto di strada ha in concessione!
Lavorare al Mercato Rionale era forse peggio, magari c’era possibilità di avere, per sbaglio e per cadute dai banchi, qualche boccone di carne, ma correre dietro ai Ratti ingrassati non era uno spasso e poi c’erano troppi turni di notte, mia madre aveva gli occhi adatti e la dote del nottambulismo oltre razza, io un po’ meno.
Così un bel giorno decisi di volermi istruire.

Camminando va Sornione

Ricordo bene, era una mattina di mezza primavera girai dal Porto Piccolo verso Piazza Punta e mi diressi, senza sentire i mugugni di mio padre e mia madre, verso la Scuola dei Gatti sotto al Faro Torre Vento.
Non sapevo bene cosa mi aspettasse, diedi una dozzina di zampate al cancello verde e rosso ruggine del giardinone intorno al faro e così dal nulla mi aprirono i Custodi della Lanterna.
Non sapete chi sono?
Ve lo spiego, i Custodi della Lanterna sono i Gatti alla seconda stagione di istruzione che furono poii miei futuri compagni di brigata! Mi accompagnarono dai Mastri Direttori, e a loro mi lasciarono.
Erano, ahimè già anziani all’epoca, due eruditi felini spettinati di coda e allegri di vibrisse, Maestrale Gatto Mastro Navale e Ostro Gatto Mastro Carpentiere, da dove venissero era chiaro:
Maestrale con il mantello grigio chiaro e le iridi cerulee portava la riga sulla fronte in direzione Nord-Ovest, Ostro rosso di pelo e con gli occhi giallo ambra aveva sempre la coda a S in direzione Sud ostinato.
Convennero guardandomi bene, che io con i miei occhi verde mare scuro e il mio naso marrone argilla, avrei potuto avere buone opportunità tra tutte e due le arti costruttive, quella di Mare e quella di Terra.

Così colto da uno strano ottimismo iniziai ad impegnare tutte le mie vibrisse alla mia crescita “professionale”. Nella Mista Classe eravamo pochi, quasi tutti figli di strada e di porto. Venimmo a scoprire solo dopo che venivamo indirizzati alla Mista Classe per il nostro peggior difetto, puzzavamo di “Curiosità”!
Direte voi: cosa c’è di male nella curiosità?
Vi dico io: allora non conoscete il famoso detto “Curiosità uccise il gatto ed è vero questo fatto!”?
Noi gatti curiosi siamo quelli che più velocemente consumano vite e ne abbiamo comunque solo sette! Capite voi che dramma!

…Continuerà, di certo, sono solo indecisa in che tipo di battaglia perderà il timone il Gatto Sornione!